Sistemi Salerno – Servizi Idrici S.p.A.

Modulazione

Nell’ambito dei numerosi progetti ed interventi tecnici e/o amministrativi realizzati e finalizzati alla ottimizzazione del servizio fornito, frutto di particolare impegno con notevole sforzo da parte del personale tecnico/operativo, ed un cospicuo investimento economico, tra l’anno 2000 ed il 2002, è stato possibile procedere alla realizzazione del progetto di modulazione delle pressioni di rete, che ha interessato buona parte delle frazioni alte e l’intera zona orientale della città.

Nell’ambito dei numerosi progetti ed interventi tecnici e/o amministrativi realizzati e finalizzati alla ottimizzazione del servizio fornito, frutto di particolare impegno con notevole sforzo da parte del personale tecnico/operativo, ed un cospicuo investimento economico, tra l’anno 2000 ed il 2002, è stato possibile procedere alla realizzazione del progetto di modulazione delle pressioni di rete, che ha interessato buona parte delle frazioni alte e l’intera zona orientale della città. Per la zona occidentale è in corso lo studio per la realizzazione di alcuni distretti cui implementare il controllo delle pressioni.

Accadeva infatti che ogni qualvolta si individuava e successivamente si riparava una perdita, il regime piezometrico all’interno del distretto si incrementava (recupero di pressione), favorendo l’innesco di altre rotture.

Ciascun distretto è stato dotato, nel punto di immissione, oltre che di misuratore di portata, anche di valvole di controllo delle pressioni, al fine di poter effettuare una stabilizzazione (riduzione ad un valore fisso prestabilito) delle pressioni evitando le pressioni eccessive e dannose per la rete. Analizzando l’andamento del consumo di utenza nel punto critico del distretto si è potuto registrare che all’ora di maggior consumo (punta), corrisponde in genere anche il valore minimo di pressione (forti perdite di carico) al punto critico del distretto.
Pertanto, una semplice stabilizzazione delle pressioni elimina quelle in esubero, ma fissa un valore della pressione costante all’uscita della valvola pari a quello necessario al soddisfacimento del fabbisogno nell’ora di punta nello sbocco idraulicamente più sfavorito.
Nelle altre condizioni, diverse dalla punta, si avrà una pressione in eccesso rispetto a quella necessaria.
Con l’adozione di idonee valvole elettromeccaniche programmabili tramite un p.c. palmare, è stato possibile gestire in automatico le pressioni a valle delle valvole realizzando la così detta modulazione delle pressioni. E’ possibile governare le variazioni di pressione a valle della valvola tramite un timer che assegna un valore piezometrico per fasce orarie predeterminate ed in alternativa in funzione dell’assorbimento delle portate istantanee, garantendo comunque il valore minimo necessario ad una sufficiente erogazione- il valore della pressione al punto critico.
Si consegue così l’obiettivo di instaurare all’interno del distretto in ogni istante, il minor valore di pressione compatibilmente con l’erogazione dei punti critici.

Tale tecnica comporta tra i vari benefici individuabili due di fondamentale importanza:

  • riduzione del rapporto n° di rotture/km di rete.

La perimetrazione dei confini dei distretti e la definizione del bacino di utenza, da cui consegue il dimensionamento delle apparecchiature idrauliche, sono il risultato degli studi sulla morfologia del territorio servito e delle misure idrauliche di campo preventivamente eseguite (portate/pressioni). Sono stati definiti e realizzati per la stabilizzazione delle pressioni:

  • 7 distretti nelle frazioni alte (idrovalvole con diametri compresi tra DN50 e DN80)

Sono stati definiti e realizzati per la modulazione della pressione:

  • 6 distretti nella zona orientale equipaggiato con le apparecchiature idrauliche necessarie alla misura delle portate immesse ed alla registrazione e controllo delle pressioni di rete (idrovalvole con diametri compresi tra DN150 e DN250)
  • 12 distretti nelle frazioni alte equipaggiato con le apparecchiature idrauliche necessarie alla misura delle portate immesse ed alla registrazione e controllo delle pressioni di rete (idrovalvole con diametri compresi tra DN65 e DN150)

Si evidenzia che con l’esecuzione degli interventi necessari e l’applicazione delle tecniche sopra descritte, è stato conseguito, sulla rete cittadina gestita, un significativo risultato in termini di:

  • conoscenza del sistema idrico e delle sue condizioni di idrauliche di esercizio;
  • forte aumento della capacità di gestione del sistema idrico studiato, sia in termini di esercizio -anche a fronte di situazioni di emergenza idrica- che in termini di individuazione/pianificazione di eventuali interventi strutturali migliorativi;
  • sensibile riduzione di pressione sulle reti idriche che ha comportato una riduzione degli interventi di manutenzione (sebbene numerose condotte siano comunque in cattive condizioni d’uso, a causa della elevata vita media delle stesse); la riduzione di pressione mediamente ottenuta sulle reti interessate al progetto di stabilizzazione/modulazione per la zona orientale è risultata dell’ordine di 5 bar pari a circa il 50 % della pressione disponibile a monte di ciascun distretto; la riduzione di pressione mediamente avuta sulle reti interessate al progetto di stabilizzazione/modulazione per le frazioni alte è stata in media dell’ordine di 5 bar pari a circa il 35 % della pressione disponibile a monte di ciascun distretto;
  • risparmio idrico sui volumi immessi in rete: è difficilmente valutabile analizzando i singoli distretti e le singole fasi di regolazione delle valvole, poiché vi sono state numerose variazioni di confine tra un distretto e l’altro a seguito dei lavori realizzati e delle prove di campo effettuate al fine di ottimizzare sempre più le condizioni di distribuzione; facendo pertanto riferimento alla somma delle portate dei singoli distretti, nella zona orientale si è ottenuto un risparmio idrico pari a circa il 10-15% della portata complessivamente immessa.
  • in relazione alle frazioni alte il risparmio è stato più contenuto (l’obiettivo primario era soprattutto migliorare le condizioni distributive nelle zone alte oggetto di frequenti problematiche di carenza idrica, e ridurre contestualmente le pressioni eccessive nelle zone basse) ed è stato pari a circa il 5-10% della portata complessivamente immessa

Ultimo aggiornamento

25 Novembre 2015, 16:35